Quando si parla di qualità dell’aria interna (IAQ) spesso si ignora che negli spazi interni l’aria può arrivare ad essere fino a 5 volte più inquinata rispetto all’esterno. 

Considerando che trascorriamo oltre il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi, la qualità dell’aria che respiriamo diventa un fattore fondamentale per la qualità della nostra vita.

L’inquinamento atmosferico è attualmente una delle principali cause di morte al mondo, contribuendo a malattie come ictus, tumori polmonari e patologie respiratorie croniche. Attualmente, il 92% della popolazione è esposto a livelli di inquinamento che superano i limiti stabiliti dall’OMS.

Come ci preoccupiamo di rimuovere lo sporco visibile, lavando pavimenti, mobili o stoviglie, è altrettanto importante fare attenzione anche a quello “invisibile” dell’aria che respiriamo.

 

Foto di uomo che starnutisce per cattiva qualità dell'aria

Facciamo prima un po’ di chiarezza. Quali sono gli inquinanti principali dell’aria interna?

  • CO2, l’anidride carbonica, una sostanza naturalmente presente in natura, ma che, a causa dell’attività umana ha raggiunto concentrazioni dannose per l’uomo e il pianeta
  • VOC, i composti organici volatili, nonché i principali agenti dell’inquinamento indoor. Tra questi formaldeide, acetone, toluene e benzene
  • Monossido di Carbonio (CO), un composto estremamente pericoloso poiché letale e difficile da rilevare senza utilizzare strumenti appositi
  • Particolato PMx, le famose “polveri sottili”, ossia delle sostanze solide talmente piccole da poter essere inalate, depositandosi all’interno del nostro sistema respiratorio, ad esempio nei bronchi
  • Radon, un gas radioattivo che può accumularsi negli spazi chiusi, ad esempio se ci sono crepe nelle fondamenta.
  • Fumo di tabacco
  • Umidità e muffa

Fortunatamente bastano pochi accorgimenti nella vita di tutti i giorni per migliorare la qualità dell’aria della nostra casa e sperimentare i suoi benefici sulla salute.

1. Mancanza di un dispositivo per la purificazione dell’aria

Molti commettono l’errore di non investire sull’aria degli spazi interni.
Il problema è particolarmente rilevante per chi vive in aree urbane, come Milano, Bergamo, Brescia o Roma.

Trascorrendo gran parte delle nostre giornate al chiuso, diventa necessario dotarsi di un sistema efficace di purificazione dell’aria.

Attualmente, sul mercato esistono molte alternative tra i purificatori d’aria, dei dispositivi in grado di filtrare l’aria che respiriamo dagli allergeni e gli inquinanti emessi dall’attività umana, come CO2, PM e VOC.

foto di una ragazza a telefono sdraiata sul divano con purificatore d'aria meccanico in primo piano

I più tradizionali sono:

  • Filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air): capaci di trattenere fino al 99,97% delle particelle più piccole di 0,3 micron. Tuttavia, non filtrano i gas e richiedono una costosa manutenzione regolare.
  • Precipitatori elettrostatici (ESP): utilizzano scariche elettriche per catturare particelle sottili, ma richiedono un quantitativo elevato di energia. Sono infatti poco adatti ad uso domestico.
  • Filtri al carbone attivo: efficaci nel trattenere VOC e odori, anche se il processo di produzione richiede un alto consumo energetico
  • Luce UV: in grado di eliminare microbi e patogeni nell’aria, purtroppo non ha risultati su PM o gas
  • Filtri PAN: si avvalgono di particolari polimeri per trattenere i PM2.5, incrementando gli effetti della ventilazione naturale
  • Filtri fotocatalitici: utilizzano la luce per decomporre chimicamente gli inquinanti sia organici che inorganici rilasciando acqua e CO2

Con l’aumentare dell’attenzione alla sostenibilità, emergono anche soluzioni più ecologiche, come i biofiltri naturali, che impiegano materiali come proteine della soia o nanofibrille di seta per trattenere gli inquinanti.
Una delle soluzioni più innovative è la parete verde respirante. Si tratta di superfici verticali di piante che rimuovono gli inquinanti appoggiandosi a biofiltri, che possono essere diversi:

  • il filtro con carbone attivo e argilla espansa: mediamente purificante, ma poco sostenibile, in quanto richiede parecchia energia
  • il filtro fibra di cocco: molto più purificante e sostenibile, considerato l’utilizzo di materiali di scarto
  • il biofiltro Aura Mix viene utilizzato dall’unica azienda di pareti verdi respiranti in Italia, Aura System. Si tratta di un particolare terriccio studiato e brevettato composto di fibra di cocco riutilizzata e argille e permette di ottenere il migliore risultato di purificazione dell’aria sul mercato.
    Come dimostrato da alcuni studi svolti con Università Statale di Milano ed Eni Salute, la riduzione di PM, VOC e CO2 può addirittura superare il 90%
Foto di una mano che tiene il substrato ricercato Aura Mix

Investire in un dispositivo per la purificazione dell’aria efficace e durevole può fare la differenza, rimuovendo la maggior parte degli inquinanti all’interno delle nostre case e limitando gli sforzi da compiere individualmente a pochi semplici accorgimenti.

2. Ventilazione inadeguata

È molto frequente, soprattutto in inverno, quando vogliamo preservare il calore interno, non arieggiare sufficientemente gli ambienti. Purtroppo, però, si tratta di un grave errore, in quanto favoriamo l’accumulo di inquinanti pericolosi nell’aria che respiriamo.

A lungo termine, l’esposizione a queste sostanze nocive può portare a problemi di salute anche gravi.
Tra i disagi connessi a una cattiva qualità dell’aria ci sono problemi respiratori, irritazione degli occhi, mal di testa e altri sintomi correlati alla sindrome dell’edificio malato (SBS).

Ad oggi esistono due soluzioni per ventilare gli edifici: uno detto naturale e un secondo definito meccanico.
Il primo è semplice: aprire regolarmente le finestre e lasciare che l’aria esterna “fresca” diluisca quella interna inquinata. Purtroppo in certi spazi, soprattutto quelli più moderni, dove le finestre mancano o non possono essere aperte, a questo metodo si preferisce un secondo detto “meccanico”, dove delle ventole forzano il ricambio dell’aria equamente in tutte le stanze. Sebbene efficace, questa soluzione può compromettere l’efficienza energetica degli edifici.

Foto di finestra aperta con aria esterna che entra

3. Uso di materiali e arredi che rilasciano sostanze chimiche

Un’attenzione in più è da prestare durante lo shopping, in particolare per l’arredamento della casa.
Mobili nuovi, moquette e materiali da costruzione possono, infatti, rilasciare VOC, tra cui la pericolosissima formaldeide, e quindi creare un ambiente malsano.

Quando scegliamo gli elementi di arredo prestiamo attenzione ai materiali, che devono essere certificati ecologici e di alta qualità.

4. Poca cura per allergeni, umidità e muffa

La pulizia ricorrente della casa è una forma di self-care. Questo non solo per motivi psicologici, dato che una casa pulita e in ordine migliora produttività e l’umore; ma anche per limitare l’accumulo di muffa, polvere e altri allergeni, che possono essere causa di problemi respiratori anche gravi.

La muffa in particolare rilascia spore che, se inalate, possono provocare malattie e infezioni.

In più, filtri dell’aria, le condutture e i tessuti d’arredo possono trattenere peli di animali o acari della polvere che peggiorano ulteriormente i sintomi delle allergie.

Cosa fare quindi? Mantenere l’umidità tra il 40 e il 60% utilizzando deumidificatori o impianti di ventilazione ed effettuare regolari pulizie di divani, tende e filtri degli elettrodomestici può limitare l’insorgere di questi problemi.

close up of a dirty hvac filter

5. Uso di profumatori artificiali e non

Deodoranti per ambienti, candele e incensi possono rilasciare VOC che rimangono sospesi nell’aria e possono essere inalati, con conseguenze anche gravi sul sistema respiratorio e la salute in generale.

Se possibile, è bene limitare questo tipo di fragranze in casa, altrimenti un’ottima alternativa naturale sono gli olii essenziali.

Una soluzione unica, comoda e semplice a tutti questi problemi

Le pareti di Aura System sono un particolare tipo di parete verde che utilizza determinate varietà piante selezionate e un substrato naturale unico nel suo genere, come filtro (o, meglio, biofiltro) per purificare l’aria, accelerando e aumentando l’efficacia della fitorimediazione, un naturale procedimento che avviene automaticamente in natura a livello delle radici delle piante.
Infatti delle ventole forzano il passaggio dell’aria attraverso questo biofiltro, dove il substrato ricercato e brevettato Aura Mix trattiene gli inquinanti e rilascia aria purificata negli ambienti.


Per quanto riguarda gli inquinanti trattenuti, la maggior parte viene smaltita dalle radici delle piante, che utilizzano queste sostanze come nutriente, il restante viene diluito in acqua durante l’irrigazione automatica della parete.

Foto delle pareti verdi respiranti Aura, Sphera+ e Sphera affiancate in un ufficio

In un mondo dove la gran parte delle nostre giornate ha luogo al chiuso, non possiamo ignorare gli inquinanti e le sostanze che a lungo termine possono impattare anche gravemente sulla nostra salute. L’aria che respiriamo, anche se nella vita di tutti i giorni possiamo non accorgercene, ha un peso rilevante sul nostro benessere.
Ogni respiro può fare la differenza e la scelta di purificare l’aria degli spazi in cui viviamo non è solo un atto di cura verso noi stessi, ma anche un passo verso un futuro più sostenibile.

C’è ancora molto da dire su Aura e su come migliorare la qualità dell’aria!

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Fonti:

Roy, A., Mishra, C., Jain, S., Solanki, N. (2023). A Review of General and Modern Methods of Air Purification.

Godish, T., Spengler, J. D. (1996). Relationships Between Ventilation and Indoor Air Quality: A Review.

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